martedì 29 gennaio 2013

- Pure Land -




Il mio nome muore ogni giorno
tra occhi spenti
e mani fredde.
Come spesso sogno un cielo polveroso,

luci e ombre sconnesse,
così i miei passi rallentano,
sommessi,
e in una sabbia nera affondo,
scorgendo un ultimo spiraglio di fuoco.

Il mio nome muore ogni giorno,
ma cosa importa,
ormai è vuoto.
Una cassa toracica
ormai secca,
una cascata prosciugata,
bocca cucita
da ricami di ferro.
Il mio nome muore ogni giorno
e si trasforma in lacrime di vetro,
piccole tessere di un mosaico
che tu componi senza sosta,
ogni giorno.



martedì 15 gennaio 2013

- 4 o'clock -




Ho sempre cercato nel buio la mia casa.
Un antro sicuro in cui ripararmi,
come una volpe alle soglie dell'inverno.
Ero sicura di esser circondata da predatori,
pronti a strapparmi lembi di cute e di carne,
lembi di sicurezza e dignità.
Evitavo i giorni felici e caldi;
avrei comunque desiderato di rintanarmi
nel mio angolo oscuro,
perché non si è mai giusti per nessun posto.
L'oscurità è stata il mio scudo per tanto tempo,
un sudario che intorpidiva la mia mente,
rendendomi solo una spettatrice.

" Ma perché vivi a luce spenta, quando invece sei così bella? "

mercoledì 2 gennaio 2013

- A Quai -



Se mi chiedi la natura del tempo
non ti so dire la differenza tra un' era
e un momento.
Sono stata nelle braccia del dolore
talmente tanto da non saper più distinguere
tra la luna e il sole.
Gli orologi non avevano più colore,

era solo l'aumentare dell'ampiezza del vuoto nel mio stomaco
a dirmi che era passato un altro giorno.

Pensavo che fosse solo il dolore a far vivere l'eternità.

In realtà è eterna anche la stretta della tua mano,
è eterno il castano dei tuoi occhi alla penombra del mattino,
l'abbraccio sotto le coperte
e il bacio dell'arrivederci.

Un anno intenso come una fiamma,
passato come il sussurro di un angelo,
il cui numero, 1, non è mai stato così marmoreo.
Un anno a rischiare piaghe profonde,
in momenti di stallo debilitanti,
ma che mi concesse
di provare la profondità delle cose
ed essere felice
per la sua semplicità.

Ringrazio della paura che ho.