venerdì 26 ottobre 2012

- My pain is self-chosen -


Io scelgo il mio dolore
perché in questa valle porpora
di papaveri ingannatori
è l'unica cosa vera.
Il mio dolore è il mio compagno, 
lo preferisco 
ai tanti uomini
mecenati e ciceroni,
che non vogliono altro che il mio assenso;
lo preferisco 
alle tante donne
aracnidi e discordi,
che avvelenano le mie azioni.
Il mio dolore 
è la mano che mi scuote
quando mi addormento
tra le vitali illusioni,
è la lama del coltello
che mi incide addosso chi sono,
è l'acqua battesimale
che mi lega a quella divinità
che ha fatto del soffrire
il suo mistero
e il suo perdono.
Io scelgo il mio dolore
perché è l'unico che sa ricordarmi
cosa sia il bene e la speranza:
quell'attimo unico in cui tutto sembra bruciare,

tutto sembra cadere giù,
ma tu sai di non essere solo,
a cantare.

lunedì 22 ottobre 2012

- L'Ultimo Ballo -



Vorrei essere una ninfa per mascherarmi nella terra,
annullarmi in una quercia.
Finalmente sarei un essere unico
un ambivalente gioco di nervi.
Avrei un posto accogliente in cui nascondermi
le volte che sentirei il cuore battere per qualcuno.
Quel ritmo inizialmente rallentato,

che poi esplode,
come una supernova.
Ma che lacera. Ah, se taglia e lacera.

So che la mia quercia mi stringerebbe come una madre,
tra i suoi rami spessi e affusolati.
Mi farebbe sentire il calore dell'autunno,

lì, nel suo ventre dorato,
morendo lei stessa per farmi sopravvivere all'inverno.
Mi donerebbe alla primavera,
come Dio donò l'Eden al primo uomo e alla prima donna,
ma senza colpa, sacrificandosi in piena consapevolezza.

Un martirio che io non saprei santificare,
perché tornerei tra le tue braccia avide,
svalutando il bene datomi  
per un amore di cenere e carbone.

venerdì 19 ottobre 2012

- Mi strappo le vene e te le vengo a regalare -


E' freddo
lo spazio
nella tua assenza
mi dico
che riuscirò 
di nuovo
a poggiare
la testa 
sul tuo petto
ma è un'illusione
che dura ore
la realtà
è una lama 
mi ricorda
che non siamo 
una cosa sola
e io mi 
spezzo
in più parti
in immagini
sfocate
come sei tu
di spalle
e mai sazio.

domenica 14 ottobre 2012

Beauty




‎"I was a Flower of the mountain yes when I put the rose in my hair like the Andalusian girls used or shall I wear a red yes and how he kissed me under the Moorish wall and I thought well as well him as another… then he asked me would I yes to say yes my mountain flower and first I put my arms around him yes and drew him down to me so he could feel my breasts all perfume yes and his heart was going like mad and yes I said yes I will Yes." - Ulysses, J.J.



domenica 7 ottobre 2012

Puu-tii-uiit?

Nella mia camera al motel sfogliai la Bibbia sul comodino in cerca di storie di grandi distruzioni. 
Il sole si era levato sulla Terra quando Lot entrò in Zo-ar, lessi. Poi il Signore, dal cielo, fece cadere su Sodoma e Gomorra una pioggia di zolfo e fuoco; e abbattè quella città, e tutta la pianura, e gli abitanti della città, e ciò che cresceva sulla terra.
Così va la vita.
Era gente spregevole, quella di Sodoma e Gomorra, come tutti sanno. Il mondo stava meglio senza di loro.
E alla moglie di Lot, naturalmente, fu detto di non voltarsi indietro a guardare il luogo dove prima c’era tutta quella gente con le sue case. Lei invece si voltò, e per questo io le voglio bene: perchè fu un gesto profondamente umano.
Così fu trasformata in un pilastro di sale. Così va la vita.
La gente non dovrebbe mai voltarsi indietro. Sicuramente, io non lo farò più.
Ora ho finito il mio libro sulla guerra. Il prossimo che scriverò sarà divertente.
Questo è un disastro, e non poteva essere altrimenti, perchè è stato scritto da un pilastro di sale. Comincia così:
Ascoltate:
Billy Pilgrim ha viaggiato nel tempo.
E finisce così:
Puu-tii-uiit?