venerdì 30 novembre 2012

- Ho gli organi vuoti -




Non avrei potuto scrivere niente in quel momento riguardo ai morti.
Perché in quel momento ero una non-più io stessa.
Giacevo nel nulla.
Incapace.
Con addosso solo i miei pianti e il mio muco e i miei fallimenti.

Ma Hey Jane dei Motorpsycho copriva i singhiozzi.

giovedì 29 novembre 2012

- Gravedigger -



Ma io cosa sono?

Un essere disgregato,
che assaggia per caso
il tuo dolce spettro.

Un essere reietto,
che ti chiese il tuo sangue
sotto la coltre del plumbeo cielo,
per portarlo al collo,
in un'ampolla di cristallo.

Un essere disperso
nella corrente 
degli antichi oceani,
che si nutre di sale
per sentire lo sfrigolio della carne
fino alle ossa.

Un essere senza nome,
amore mio,
perché aspetta che le stelle 
glielo dicano,
per non sentirsi più perso.

Un essere malato,
amore mio,
tortura pura
che ama i morti
più dei vivi. 

sabato 24 novembre 2012

- Trapasso -



" ho i ricordi chiusi in te.
la tristezza dentro me. "

c'è un corpo nell'acqua
gli occhi piccole fessure di cielo
quanti passi avrà compiuto
prima di giungere alla sua fine?
potrei leggere nelle sue rughe
le ferite subite e inferte
pagine di una storia
che mi abbracciano
come una madre
una casa costruita 
su eventi
che ritornano
eterni
perché dove c'è la mancanza
c'è la mia dimora.


lunedì 19 novembre 2012

Quando ti Bacio - Erich Fried

Quando ti bacio
non è solo la tua bocca
non è solo il tuo ombelico
non è solo il tuo grembo
che bacio.
Io bacio anche le tue domande
e i tuoi desideri
bacio il tuo riflettere
i tuoi dubbi
e il tuo coraggio
il tuo amore per me
e la tua libertà da me
il tuo piede
che è giunto qui
e che di nuovo se ne va
io bacio te
così come sei
e come sarai
domani e oltre
e quando il mio tempo sarà trascorso

mercoledì 7 novembre 2012

- Tango a Parigi -




Credimi oppure no.
Ma io so dove trovare la luce.
Salpa verso di me.
Diventa amico della tempesta
in un bagno di
echi e ricordi.
Senti le onde infrangersi sul tuo costato?
cercano di curare quell'antica ferita
a sinistra
che macera
e ti indebolisce.
Ora dopo ora.
Cerco di estirpare il tuo dolore
con le mie mani d'argento
e succhio il tuo sangue
come veleno di serpente.
Vorrei tanto non essere così sola,
ma sentire l'odore dei tuoi capelli
e piangere di gioia,
tra le rughe del tuo viso.
Leggerti,
come si legge l'età di un albero
dai cerchi concentrici della sua corteccia.
Chissà se seguendo le tue vene
riuscirò a raggiungere il tuo cuore.
Per poi mangiarlo
e sentirti dentro di me.
Una cosa sola.