domenica 19 maggio 2013

- Axiokersa -


1.

Sono una lucciola intrappolata in un bicchiere.

La notte è lunga e non sentirò la brezza del mattino.
La mia luce si spegne, come la fiamma di una candela.
Un ultimo battito in questa mia gabbia di cartilagine.
Sento il sollievo della staticità baciarmi come una madre velenosa,
ormai le iridi non contengono più la linea dell'orizzonte.

Novembre ci ha fatto nascere tra la nebbia dell'animo.
Esseri autunnali che amano la perdita e il cordoglio.

Amore, dimmi se mi hai dedicato una stella
ché tu per me sei un astro in eclissi,
che riesco a guardare solo nell'ombra. 

2.

Oscuri i mesi di Zefiro.
Persefone discorde,
un seme di oppio 

per tornare all'Inverno. 
Spero conserverai 
la mia grafia dorata,
anche se per te sarà solo 
ottone ossidato.

mercoledì 8 maggio 2013

- L'incarnato mi duole -



Devo contare bene le gocce
1, 2, 3 ...
Se ne metto troppe poi sarà di nuovo un disastro.
Ho già assaporato questo boccone amaro
E speravo che questa volta ne meritassi uno di ambrosia.
Ma Plutone è stato implacabile: 
solo papaveri rossi nel tuo giardino, 
perché tu possa continuare a dimenticare.
Ho ballato sul quarto di luna e la mia pelle era argentata. 
Nell'ombra mi dicevi che ero bella, sfiorando rubini che solo tu sapevi di poter ammirare.
A te poi piacciono molto le gemme, come l'ambra in fondo ai miei occhi 
e le tue dita la racchiudevano, come uno scrigno segreto, 
ma con delle crepe di cui non sappiamo il perché.
La luna è tramontata ormai.
Vedo la marea lambirmi ancora queste nuove piccole ferite.
La filigrana mi ha tagliato, io non ero attenta, 
pensavo fosse malleabile sulle corde del mio cuore, 
come un unguento pacificatore.
Vedevo più riflessi di quanti in realtà ne possieda 
e pensavo che la mia pelle fosse il suo nido.
Ne conservo ancora un piccolo foglio sotto il cuscino
anche se l'ho sepolto in una tomba di coperte.