lunedì 22 ottobre 2012

- L'Ultimo Ballo -



Vorrei essere una ninfa per mascherarmi nella terra,
annullarmi in una quercia.
Finalmente sarei un essere unico
un ambivalente gioco di nervi.
Avrei un posto accogliente in cui nascondermi
le volte che sentirei il cuore battere per qualcuno.
Quel ritmo inizialmente rallentato,

che poi esplode,
come una supernova.
Ma che lacera. Ah, se taglia e lacera.

So che la mia quercia mi stringerebbe come una madre,
tra i suoi rami spessi e affusolati.
Mi farebbe sentire il calore dell'autunno,

lì, nel suo ventre dorato,
morendo lei stessa per farmi sopravvivere all'inverno.
Mi donerebbe alla primavera,
come Dio donò l'Eden al primo uomo e alla prima donna,
ma senza colpa, sacrificandosi in piena consapevolezza.

Un martirio che io non saprei santificare,
perché tornerei tra le tue braccia avide,
svalutando il bene datomi  
per un amore di cenere e carbone.

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