mercoledì 13 febbraio 2013

- Non voglio mangiarmi le unghie -




Dita storte come i rami di una quercia.
Ma oggi prendo forma di
un salice piangente.
Solo il vento rivela la mia struttura,

che io vado sempre nascondendo.
Non voglio rivelarmi ai più,
ma solo a colui che
verrà a sedersi tra le mie fronde
in riva al lago.
Deve essere un uomo pensieroso,
un modello di Rodin,
i cui giudizi si rivolgono spesso
a se medesimo.
Si sente un parassita della Madre Terra.

E' strattonato tra due nature,
che pensa siano le uniche che racchiude.
Non e' cosciente di aver dentro di sé
un universo intero,
un cosmo caotico di proiezioni e sogni,
un insieme di forme contrastanti 
che formano un essere straordinario.
Un uomo.
Quando si accorgerà di essere un Tutto,

di avere le braccia abbastanza grandi
per accogliere ogni particella del suo Io,
mi libererò della mia gabbia putrefatta
e accoglierò la sua testa sul mio petto.
Perché come accetterà la sua molteplicità,

io lo amerò così come è.


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