mercoledì 20 giugno 2012

- Rosa Bianca -


Raccontare la propria storia è sempre difficile
E' come spaccare un'imene
La prima volta
E' l'ansia soprattutto
antecedente: cosa? come? quanto?
In fondo è normale, se non banale:
10 dita, di cui quattro storte
due occhi gonfi color dei tronchi
naso antico ferrato e bucato
e sotto si schiude una rosa carnosa
che ha paura a dire ciò che risuona in gola.
Spalle larghe, forse troppo, come i fianchi
e carne che avanza e modella le forme
e il petto tatuato con parole sognanti.
Ci son poche ossa da vedere
ma son state tutte spezzate
una volta 
come il cuore
sempre una volta.
L'1 è il numero fondamentale,
anche se non si impara mai, perché si torna sempre a quello che si è fatto.
C'è più nero qui che in un pozzo di petrolio. 
C'è più paura qui che nell'antro di un mostro.
E le viscere che si torcono
per un peso sconosciuto
che arresta il respiro,
che non è più nemmeno vapore.
Vorrebbe piangere, ma cementate son le palpebre.
Gli occhi diventano lucidi
solo con un film di giovani morti
che non battono ciglio di fronte la ghigliottina 
FREIHEIT!
Ci sono ancora battaglie da combattere?
Perché io non mi riconosco più. 

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